LA CONSERVAZIONE DELLE CELLULE STAMINALI DEL CORDONE OMBELICALE

Segnaliamo un interessante guida pubblicata nel mese di Aprile 2020 da Adiconsum in relazione alla conservazione delle celulle staminali del cordone ombelicale realizzato da Adiconsum nell’ambito della Campagna informativa “Pensiamo alla salute”

il testo è disponibile in versione pdf

( ciccate qui per scaricare il pdf – collegamento con il sito esterno)

Invitiamo a leggere il documento in quanto evidenzia l’importanza delle cellule staminali estratte dal cordone ombelicale e la loro differenza rispetto alle altre “staminali” prelevabili dall’individuo in epoca successiva al parto.

Inoltre vengono illustrati i dati di trapianti anche autologhi effettuati e le patologie per le quali attualmente si ricorre a trapianti autologhi

Si evidenzia che il trapianto allogenico (ossia non dello stesso donatore) è considerato anche quello tra fratelli: Il trapianto allogenico può infatti essere da donatore non familiare (dove il donatore è un estraneo) o familiare (tra fratelli).

Nello studio viene evidenziato che il trapianto tra fratelli, è la prima opzione di scelta perché nel 25% dei casi, due fratelli risultano totalmente compatibili da un punto di vista immunitario

Nel documento (pagina 19) è indicato che i dati dei report del Centro Nazionale dei Trapianti, riportano che i trapianti da donatore non familiare nel 2017 sono stati 840 di cui 31 da cellule cordonali, mentre trapianti allogenici da donatore familiare (totalmente o parzialmente compatibile) sono stati 1095 e trapianti autologhi 2974.

Le conclusioni di questo studio: “Al momento, la maggior parte degli enti medici o di ricerca ritengono che oggi la donazione sia più efficace in termini di usabilità del materiale genetico per la popolazione, al contempo non escludono che il rapido sviluppo di nuove tecnologie nel settore biomedico non possa portare a preferire in un prossimo futuro la conservazione autologa del materiale cordonale presso banche private”.

Molto interessante anche l’analisi delle sperimentazioni e delle ricerche in corso dove si evidenza che le cellule staminali ematopoietiche del cordone ombelicale, appaiono in 126 studi al mondo:

• 2 in Fase III, riguardanti di cellule staminali cordonali moltiplicate in laboratorio per malattie tumorali del sangue

• 61 in Fase II, riguardanti sia malattie ematologiche come Anemie, Talassemia, ma anche Diabete di tipo 1 e 2, Paralisi Cerebrale e Autismo Per queste ultime due patologie, in particolare, la ricerca sta procedendo con grande interesse, sebbene non sia un’ipotesi di cura ma di miglioramento generale delle condizioni del paziente

• 63 in Fase I dove vengono inclusi, oltre alle malattie ematologiche, anche una malattia relativa al cuore che è la Sindrome del cuore ipoplasico sinistro. Gli studi in Fase III riguardano l’efficacia del trapianto.

Inoltre, vi sono da considerare anche gli studi sulle cellule derivanti dal tessuto del cordone ombelicale, le cellule staminali mesenchimali.

Ad oggi ci sono 94 studi attivi con l’utilizzo delle cellule derivate da tessuto del cordone ombelicale, alcuni sono arrivati anche in Fase III e coinvolgono: Patologie Retiniche, Osteoartite, malattie autoimmuni come la Sclerosi Multipla o l’Artrite Reumatoide, ma anche Lesioni del midollo spinale

Intressante anche la parte relativa alla legislazione ed alla questione tra banche pubbliche e private.

Insomma, buona lettura e da Massimiliano “se vi capita di trovare quel simpatico ospite di Storie Italiane con cui ci scontravamo sempre…. dite di leggersi qualche riga di questo studio, giusto per capire la sostanza dell’argomento”.

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