10.11 UN ANNO DOPO

Gentili genitori

Esattamente un anno fa uscivamo dalla rete per ritrovarci ad Arese. Un momento importante che ha segnato tutto il nostro percorso diretto alla costante ricerca di documenti e di elementi per cercare di ricostruire e capire realmente cosa è accaduto alle cellule dei nostri figli.

Per capire se il default di Cryo save AG ha impattato sulla qualità della conservazione delle cellule dei nostri figli.

Un anno fa, per la prima volta, spiegavamo in auditorium le prime tessere di un complesso mosaico fatto di società, di contratti di aspettative e di preoccupazioni.

In questo anno, abbiamo fatto enormi passi in avanti. Siamo andati a Varsavia per verificare il laboratorio, i tank , il trasporto del materiale biologico. Siamo andati a Ginevra per vedere quello che era il grande laboratorio della Cryo save.

Abbiamo appreso che a Niel la “cell factory” è fallita nel 2019.

Abbiamo modificato il potenziale contratto per l’eventuale conservazione futura, cercando di tutelare maggiormente gli interessi dei genitori e dei nostri figli.

Siamo stati a Ginevra, abbiamo partecipato a numerose udienze per acquisire informazioni direttamente dalle autorità governative, dagli ex dipendenti, dai curatori fallimentari.

Abbiamo recuperato informazioni sul Tank in giacenza (o meglio in pegno) in Olanda presso un fornitore di gas. Abbiamo recuperato informazioni sul materiale rimasto a Ginevra dopo l’ultimo trasporto e sulle cellule dei bambini nati a partire dal mese di giugno 2019.

Abbiamo accertato che i fornitori della Cryo save AG non venivano pagati da metà del 2018. Che i dipendenti erano stati trasferiti presso un’altra società il 1 gennaio 2019 e non pagati da marzo 2019. Che per una parte del materiale conservato a Ginevra non si hanno notizie (campioni di riferimento conservato in tank a -80 gradi).

Abbiamo appreso che esistevano tante Salveo, tante Cryo Save, tante Genoma e tante altre società che si intrecciano in questa vicenda come in una trama di un colossal hollywoodiano.

Esiste una Cryo Save AG, una Cryo Save laboratories and biobank, una Cryo Save stichting olandese. Società e entità differenti tra loro che probabilmente giocavano con quella confusione generata dalla similitudine dei loro nomi.

E non è di certo un caso se le stesse autorità svizzere hanno avuto non poche difficoltà a rilevare che le autorizzazioni per la conservazione, importazione ed esportazione del materiale biologico non erano a capo della Cryo save Laboratories and biobank SA ma della Cryo Save AG. Stesso indirizzo, stesso piano, stesso luogo : Plan de a Ouates. Chemin de Aulx 12.

Abbiamo accertato che era stata proprio la Cryo Save laboratories and. Biobank (non autorizzata da Swiss medic) a comunicare il trasporto del materiale dei nostri figli da Ginevra a Varsavia.

Abbiamo sempre sentito parlare genericamente di Cryo Save, ma ad ogni Cryo Save corrispondeva un’entità differente, ed a ciascuna di essa corrispondeva anche una tessera di quel complesso mosaico. Abbiamo così ricostruito tutto il quadro, il ruolo di ciascuna società in tutta questa vicenda. Un lavoro enorme.

Abbiamo recuperat, senza filtri, le copie di tutti i contratti stipulati tra le parti coinvolte in questa vicenda per comprendere in modo certo i ruoli ed il livello di consapevolezza di quanto accaduto. Oggi sappiamo molto di più di questa vicenda e forse siamo tra i pochi ad averla ricostruita interamente come dimostrato dall’interesse dimostrato da alcuni giornalisti di inchiesta internazionale che si sono a noi rivolti per avere il nostro punto di vista e di analisi.

Abbiamo definito, con chi conserva i Tank (che sono di proprietà della Cryo save stichting ma conservati da PBKM Famicord) contenenti le cellule dei nostri figli (che sono di proprietà dei nostri figli), le modalità per l’esecuzione dei Test per poter escludere danni derivanti da quel milionario default della Cryo save AG.

Noi conserviamo il materiale biologico e non delle sacche di plastica.

In questi mesi, abbiamo ricevuto e trasmesso migliaia di email, cercato di rispondere a tutti. Abbiamo partecipato a trasmissioni televisive in Italia ed in Europa per spiegare la situazione e cercare di fare chiarezza.

Abbiamo raccolto le disponibilità per i test, predisposto moduli facendo sforzi enormi per rendere agevole la loro compilazione tramite il nostro sito internet. Abbiamo ricevuto le foto delle sacche di molti genitori, altre le stiamo ancora sollecitando senza sosta. Le abbiamo verificare, confrontate ed inviate a centinaia di genitori. Molti si sono commossi nel vederle.

Alcuni hanno rinunciato ai test per carenza di aliquote, altri hanno deciso di proseguire.

Abbiamo aperto indirizzi email per ricevere le autorizzazioni ai test e ritirato ogni giorno (anche durante il Lock Down) le raccomandate dei genitori. Abbiamo trasmesso il tutto a Famicord PBKM per cercare di passare rapidamente alla fase successiva.

Abbiamo dovuto prendere atto degli effetti del Covid-19, dei lock down in Italia ed in Polonia, in svizzera ed in Europa che hanno rallentato e stanno rallentando ogni azione ed ogni passaggio.

In ultimo, settimana scorsa, dovevamo partecipare a delle trasmissioni televisive nazionali che sono state rinviate a causa della seconda ondata di questo maledetto covid. Sarebbe stata sicuramente un’occasione per raccontare a che punto siamo arrivati, per informare le migliaia di genitori di quello che è successo, di cosa stiamo cercando di fare nell’interesse di tutti.

Oggi, ad un anno di distanza da quell’incontro di Arese, proseguiamo sul nostro cammino nella speranza di poter portare a termine quanto definito ad Arese un anno fa e costruito giorno dopo giorno fino ad oggi.

Noi ci siamo.

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