LA STRADA SEGUITA SI CONFERMA ESSERE QUELLA CORRETTA.

Da oltre un anno, per conto di un nutrito gruppo di genitori italiani,  stiamo cercando di fare chiarezza in merito a quanto concretamente accaduto alle cellule staminali dei nostri figli gestite e conservate dalla Cryo save ag in Belgio e in Svizzera.

Molti sono i passi in avanti che abbiamo compiuto per cercare di recuperare elementi certi, dati e documenti.  In queste settimane abbiamo quasi completato il recupero del materiale fotografico necessario per comprendere lo stato delle aliquote al fine dei test da noi concordati, programmati ed organizzati in confronto e con la disponibilità della Famicord. Test che consideriamo necessari per avere una rappresentazione della vitalità e della corrispondenza biologica del materiale conservato.

Alcuni genitori hanno già eseguito il test salivare e presto dovremmo ottenere il risultato dal laboratorio terzo incaricato per poi confrontare i dati.

Test che dovrebbero chiarire, per la prima volta, in modo scientifico, i dubbi che condividiamo con le altre 150.000 famiglie che si erano affidate alla Cryo Save per la custodia delle cellule staminali dei loro figli.

Come ricorderete, all’inizio di questo cammino gli elementi erano pochi e molto confusi e nel dicembre 2019/gennaio 2020 diversi erano i punti di vista (da parte dei genitori) su come poter affrontare la complessa vicenda.

Diverse erano le strade e diverse le strategie che, come genitori,  potevamo seguire per cercare di fare luce su quanto accaduto.  Dopo aver valutato e studiato gli elementi, con la forza della proposta e con l’apoggio di centinaia genitori italiani e stranieri, avevamo deciso di “costruire” una strada di collaborazione, di confronto, di analisi, di correttezza e di verifica scientifica. 

Diversamente, altri genitori avevano preferito seguire altre strade presentando denunce in sede penale, esposti alle autorità garanti per chiedere la distruzione di tutti i dati ed ipotizzando l’esistenza aprioristica di gravi reati senza probabilmente voler analizzare la situazione nel suo complesso.

In questo contesto, alcuni genitori, indubbiamente esasperati dalla mancanza di ogni informazione da parte della società GENICO SA (che per un periodo aveva stoccato presso Cryo Save e con la quale avevano sottoscritto i contratti di conservazione) si erano rivolti alla Procura di Verbania presentando querele e denunce nei confronti della società GENICO con sede in Ascona (Svizzera). Tali denunce, da quanto riportano alcuni giornali locali, si basavano sul presupposto che il materiale era scomparso o che era stato ceduto illegalmente a terzi (ossia dalla Cryo Save alla società Famicord di Varsavia).  In seguito la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verbania avviava le necessarie indagini per accertare la reale sussistenza delle cellule prelevate e  dove queste si trovavano. 

Questa circostanza (Scomparsa o cessione illegale) dall’analisi dei documenti, era già da noi stata esclusa nel mese di novembre 2019. Elemento confermatoci personalmente  nel febbraio 2020 dal Direttore generale aggiunto della Commissione Europea Direzione Generale Salute e sicurezza Alimentare.  In merito, avevamo infatti acquisito e visionato il contratto di backup ed il Direttore Generale della Commissione Europea aveva evidenziato che “a norma dell’articolo 21 della direttiva 2004/23/CE gli Stati membri assicurano che gli istituti dei tessuti dispongano di accordi e procedure intesi a garantire che, in caso di cessazione dell’attività per qualsiasi ragione, i tessuti e le cellule stoccati siano trasferiti, secondo il consenso per essi richiesto, ad altro istituto o istituti dei tessuti titolari di licenza”.

In merito alla “scomparsa definitiva delle cellule”: durante la nostra visita al laboratorio di stoccaggio di Varsavia avevamo constatato la presenza dei tank della Cryo Save con il loro prezioso contenuto.

E’ notizia di questi giorni che  la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verbania, a chiusura di quelle indagini, ha concluso che i campioni stoccati presso i laboratori della Cryo Save erano stati trasferiti a Varsavia presso la Famicord sulla base del  contratto di backup del febbraio 2019. E proprio sulla base di tali conclusioni, il PM dott. Mezzina,  ha richiesto l’archiviazione del procedimento che era stato aperto  per una ipotetica “appropriazione indebita” di quel materiale.

Anche secondo il PM,  la Famicord detiene le sacche in qualità di custode ed in forza proprio di quel contratto di Backup (da noi acquisito). In qualità di Custode la società polacca dovrà rispondere del proprio operato (non di quello della Cryo Save) ai genitori, che restano gli unici proprietari (per conto dei loro figli), di quei campioni biologici.

Teniamo ad evidenziare che per noi la questione non verte sul perché le cellule sono state trasferite presso un’altra banca (considerato che quella dove erano conservate  è fallita), ma sul diveso tema “se tutte le cellule sono davvero state trasferite altrove e in che stato oggi si trovano”. E questo proprio in considerazione del default milionario della Cryo Save Ag (Che non pagava i fornitori da diverso tempo) e la confusione generata dall’ultimo periodo di vita della Cryo Save.

Il nostro interesse non è mai mutato: Noi e migliaia di genitori desideriamo sapere se il materiale biologico contenuto nelle sacche è ancora utile e se corrisponde a quello dei nostri figli per decidere, recuperando la necessaria fiducia nel mondo della crioconservazione, se proseguire nella conservazione per i prossimi anni.

Per questo abbiamo studiato, elaborato, programmato, viaggiato e cercato un confronto leale e costruttivo con tutti i soggetti interessati a fare chiarezza ed a fornire informazioni certe, utili non solo per i genitori coinvolti, ma anche per tutto il settore messo sicuramente a dura prova da quanto accaduto alla più grande banca di Conservazione in Europa.

Quello che dobbiamo evitare è che si ripetano gli stessi errori e che l’etica, la correttezza e la capacità di rispettare gli impegni assunti, sia sempre considerata come una priorità per chi opera in tale settore.

Al di la delle conclusioni della Procura di Verbania (che necessariamente si basano sulle ricostruzioni e argomentazioni indicate nelle denunce presentate e che arrivano alle nostre stesse considerazioni del novembre 2019), ricordiamo che a Ginevra è in corso una indagine penale nei confronti dell’ex Ceo della Cryo Save. E proprio da quell’indagine è emerso che i campioni di riferimento da 1 ml contenenti il sangue cordonale conservati a Ginevra a -80° sono spariti e non ogetto del contratto di backup.

Se riusciremo a portare a termine questo cammino (come evidenziamo sempre non dipende solo da noi) potremo dare a tutti noi genitori una risposta a quella fondamentale domanda che ci unisce : “come posso oggi tutelare al meglio il futuro ed il materiale biologico dei miei figli ?”

Andiamo avanti sul nostro cammino con la consapevolezza che la strada che abbiamo voluto costruire e seguire, anche se la più difficile, lunga e impegnativa probabilmente era anche l’unica corretta in grado di portare a dei risultati concreti

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